Tipi morfologici e costituzionali nelle razze canine
Estratto a cura di Massimiliano Seripa da “Zoognostica del cane” di Franco Bonetti
I tipi morfologici delle razze canine sono classificabili in 3 categorie principali.
Tipo Mesomorfo
Tipo Dolicomorfo
Tipo Brachimorfo
-Il tipo Dolicomorfo si presenta allungato, stretto, leggermente angoloso, i diametri longitudinali proporzionalmente più sviluppati di quelli di larghezza e di spessore, sempre rispetto al tipo Mesomorfo che costituisce il punto o centro di variazione.
Le forme sono slanciate, gli arti lunghi e sottili, il tronco abbastanza raccolto e distante da terra, muscoli lunghi e ben scolpiti sotto una cute sottile, adattati allo sviluppo di forti velocità, secondo le leggi della statistica e della cinematica animale.
L’esempio classico di dolicomorfia nelle razze canine è costituito dai levrieri.
-Il tipo Brachimorfo ha diametri trasversi e di spessore proporzionalmente più sviluppati dei diametri longitudinali, sempre con riferimento alla situazione diametrica tridimensionale del tipo intermedio o mesomorfo.
Le sue forme sono massicce, muscoli corti e voluminosi, arti brevi: una costituzione dunque che permette di sviluppare una grande forza viva. Esempio insuperabile di questo tipo è il bull dog inglese.
Va a questo punto sottolineato che questo trimorfismo è reale ed assodato nelle diverse specie domestiche; anzi il Fogliata propose un quarto tipo morfologico che denominò Anacolicomorfo (= sproporzionato) caratterizzato da arti molto corti rispetto alla lunghezza ed allo spessore del tronco: esempio tipico nelle razze canine è il bassotto. Molti anacolimorfi sono diversi terrier ad arti corti e tronco lungo( sky terrier ecc.) e alcune razze da compagnia (Lhasa apso, Shitzu ecc.).
Fu in seguito osservato che mentre i tipi morfologici fondamentali, nelle loro anamorfisi estreme, sono facilmente riconoscibili, ciò non sempre si verifica altrettanto bene per i tipi che stanno nell’area del tipo mesomorfo con tendenza alla brachimorfia o dolicomorfia.
Quindi inizialmente Luquet sintetizzò efficacemente questi concetti specificando:
All’interno del genere BRACHIMORFO tre ulteriori categorie, Ultrabrevilinei – brevilinei – sub brevilinei
All’interno del genere MESOMORFO Mediolinei e Sub-longilinei
all’interno del genere DOLICOMORFO Longilinei e Ultralongilinei.
Uno dei problemi più difficoltosi che gli zootecnici ebbero da affrontare fu di ricercare come si potesse giungere a stabilire i limiti, i confini fra le diverse aree tipologiche. A risolverlo furono gli zootecnici francesi ed in particolare il Prof. Cornevin con la proposta di utilizzare un indice di riferimento. Precisamente l’indice corporale consentì di ricondurre il concetto di mesomorfia, dolicomorfia e brachimorfia a dei numeri che ne delimitavano assai bene le rispettive aree di influenza.
L’indice non è altro che il rapporto centesimale di una misura rispetto ad un’altra presa come riferimento.
L’indice corporale si può quindi desumere dal seguente rapporto: I.C.= (L x 100):P dove L= lunghezza del tronco e P= Perimetro toracico.
QUESTO INDICE CI DÀ LA MISURA DELL’INTENSITÀ DELLA MASSA IN RAPPORTO ALLA LUNGHEZZA DEL TRONCO (Barbieri).
Infatti dai diversi valori desunti calcolando questo indice, si avrà:
Tipo BRACHIMORFO I.C. compreso tra 60 e 70
Tipo MESOMORFO I.C. compreso tra 71 e 84
Tipo DOLICOMORFO I.C. compreso tra 85 e 100
Gli studi antropologici condotti nel XVIII secolo condussero ad una suddivisione tipologica della razze umane in “mesocefale , dolicocefale, brachicefale” utilizzando una formula per dedurre l’ INDICE CEFALICO nella specie umana. Successivamente, adattandola allo sviluppo orizzontale del cranio animale, questa formula fu usata in ambito zootecnico. La formula prendeva in considerazione la lunghezza e la larghezza del cranio. Ben presto gli zootecnici si resero conto dell’inaffidabilità di tale rapporto per identificare le specie animali perché dava luogo ad incongruenze sostanziali . Fu allora che gli zootecnici francesi riuscirono a stabilire un nuovo rapporto che avrebbe ben identificato le specie animali da questo nuovo indice.
Fu merito del Solaro l’applicazione di tale formula nella classificazione delle razze canine. Nacque così l’INDICE CEFALICO TOTALE.
La formula da cui dedurlo è la seguente: I.c.t.= Larghezza testa : Lunghezza testa x 100.
Applicato alle razze canine potrà distinguere tre tipi fondamentali:
1) Indice cefalico totale inferiore a 50: tipo dolicocefalo
2) Indice cefalico totale maggiore di 50: tipo brachicefalo
3) Indice cefalico totale uguale a 50: tipo mesocefalo
Se al concetto primitivo introdotto dal Solaro si apporta una modifica, si assume un nuovo aspetto, ovvero possiamo considerare:
– Dolicocefale quelle razze in cui la larghezza della testa è inferiore alla metà della sua lunghezza.
-Mesocefale quelle razze in cui la larghezza della testa è uguale alla metà della sua lunghezza..
– Brachicefale quelle razze in cui la larghezza della testa è superiore alla metà della sua lunghezza.
Qualche dubbio è stato sollevato sulla possibile appartenenza di qualche razza alla mesocefalia per la necessità di rimanere in criteri troppo stringenti. Infatti l’indice cefalico totale dovrebbe risultare uguale a 50. Assennata può sembrare la proposta dello Scagni secondo la quale, la mesocefalia deve intendersi come ” zona di confluenza tra dolicocefalia e brachicefalia” dove nell’ambito della variabilità della razza un esemplare potrà essere al limite superiore della dolicocefalia ed un altro a quello inferiore della brachicefalia (n.d.r.) con valori dell’indice cefalico totale compresi tra 45 e 55.
Indubbiamente l’utilizzo dell’indice cefalico totale nelle razze canine si è dimostrato molto utile: ha permesso infatti che dolicocefalia, brachicefalia e mesocefalia, diventasse l’espressione scientifica del numero espresso dall’indice cefalico totale.
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DI SEGUITO ALCUNI ESEMPI DI RAZZE
-DOLICOCEFALE: Pointer, Setter, Cocker spaniel, Bracchi, Spinoni, Griffoni, Segugi, Dobermann, Alano, schnauzer.
-BRACHICEFALE: Bull dog, Mastino napoletano, Boxer, San Bernardo.
In teoria, a un dolicocefalo spinto dovrebbe corrispondere un dolicomorfo, ad un brachicefalo spinto un brachimorfo e così via.
Ma si possono contare alcune eccezioni: IL BOXER soggetto a testa brachicefala e tronco mesomorfo, il POINTER a testa dolicocefala e tronco mesomorfo, il MASTINO NAPOLETANO a testa brachicefala e tronco mesomorfo pesante.